«Libero Pensatore» (sempre)

Il diritto di accesso in materia ambientale è facilitato rispetto alla disciplina generale al fine di assicurare, per la rilevanza della materia, la maggiore trasparenza possibile dei relativi dati, con un regime di pubblicità tendenzialmente integrale delle informazioni, sia per ciò che concerne la legittimazione attiva, con un ampliamento dei soggetti legittimati all’accesso, e sia per il profilo oggettivo, prevedendosi un’area di accessibilità alle informazioni ambientali svincolata dai più restrittivi presupposti dettati, in via generale, dagli artt. 22 e segg. della Legge n. 241 del 1990.
In effetti, la disciplina dell’articolo 3 “Accesso all’informazione ambientale su richiesta” del D.Lgs. n. 195/2005, “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale”,

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Diritto di accesso in materia ambientale

Diritto di accesso in materia ambientale

Il diritto di accesso in materia ambientale è facilitato rispetto alla disciplina generale al fine di assicurare, per la rilevanza della materia, la maggiore trasparenza possibile dei relativi dati, con un regime di pubblicità tendenzialmente integrale delle informazioni, sia per ciò che concerne la legittimazione attiva, con un ampliamento dei soggetti legittimati all’accesso, e sia per il profilo oggettivo, prevedendosi un’area di accessibilità alle informazioni ambientali svincolata dai più restrittivi presupposti dettati, in via generale, dagli artt. 22 e segg. della Legge n. 241 del 1990.
In effetti, la disciplina dell’articolo 3 “Accesso all’informazione ambientale su richiesta” del D.Lgs. n. 195/2005, “Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale”,

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La legge n. 190 del 6 novembre 2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, individua nella “Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche”, quale “Autorità nazionale anticorruzione” (C.I.V.I.T. ora A.N.AC.), come il soggetto pubblico che approva il “Piano Nazionale Anticorruzione” predisposto dal “Dipartimento della Funzione Pubblica”, dove sono indicate le “misure” per contrastare la corruzione nell’attività amministrativa.

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Aggiornamento del PTPC (determinazione ANAC n.12/2015)

Aggiornamento del PTPC (determinazione ANAC n.12/2015)

La legge n. 190 del 6 novembre 2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, individua nella “Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche”, quale “Autorità nazionale anticorruzione” (C.I.V.I.T. ora A.N.AC.), come il soggetto pubblico che approva il “Piano Nazionale Anticorruzione” predisposto dal “Dipartimento della Funzione Pubblica”, dove sono indicate le “misure” per contrastare la corruzione nell’attività amministrativa.

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Spoils system, nullità del rapporto e precariato
Sulla previsione di meccanismi di spoils system, già in più occasioni la Corte Costituzionale ha chiarito che si pone in contrasto con l’art. 97 Cost., in quanto pregiudica la continuità dell’azione amministrativa, introduce in quest’ultima un elemento di parzialità, sottrae al soggetto dichiarato decaduto dall’incarico le garanzie del giusto procedimento e svincola la rimozione del dirigente dall’accertamento oggettivo dei risultati conseguiti.
Lo spoils system se privilegia la discrezionalità politica e consente il ricambio della dirigenza in armonia con gli organi elettivi non rieletti, dall’altra nuoce alla continuità amministrativa e valorizza l’aspetto fiduciario non su un piano della capacità e dei titoli professionali (il tanto gridato “merito”) quanto sull’appartenenza ad una parte politica rispetto ad un’altra, sminuendo e svilendo l’intera architettura dei padri costituenti quando stilarono che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione” ,

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Spoils system e legalità

Spoils system e legalità

Spoils system, nullità del rapporto e precariato
Sulla previsione di meccanismi di spoils system, già in più occasioni la Corte Costituzionale ha chiarito che si pone in contrasto con l’art. 97 Cost., in quanto pregiudica la continuità dell’azione amministrativa, introduce in quest’ultima un elemento di parzialità, sottrae al soggetto dichiarato decaduto dall’incarico le garanzie del giusto procedimento e svincola la rimozione del dirigente dall’accertamento oggettivo dei risultati conseguiti.
Lo spoils system se privilegia la discrezionalità politica e consente il ricambio della dirigenza in armonia con gli organi elettivi non rieletti, dall’altra nuoce alla continuità amministrativa e valorizza l’aspetto fiduciario non su un piano della capacità e dei titoli professionali (il tanto gridato “merito”) quanto sull’appartenenza ad una parte politica rispetto ad un’altra, sminuendo e svilendo l’intera architettura dei padri costituenti quando stilarono che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione” ,

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legge 241/1990 e d.lgs. n. 33/2013

Accesso partecipativo e trasparenza
La partecipazione procedimentale si esprime compiutamente con:
1. l’accesso infraprocedimentale, presentazione di osservazioni e/o memorie ;
2. l’accesso informativo, quale presa visione dei documenti ed estrazione copia.
Oltre a questo primo inquadramento, il diritto di accesso si estende alla conoscenza dell’attività dell’organizzazione pubblica e si caratterizza per assolvere una funzione sociale importante, oltre ad essere una misura specifica di prevenzione della corruzione (inserita nella legge n. 190/202).

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Accesso partecipativo e trasparenza

Accesso partecipativo e trasparenza

legge 241/1990 e d.lgs. n. 33/2013

Accesso partecipativo e trasparenza
La partecipazione procedimentale si esprime compiutamente con:
1. l’accesso infraprocedimentale, presentazione di osservazioni e/o memorie ;
2. l’accesso informativo, quale presa visione dei documenti ed estrazione copia.
Oltre a questo primo inquadramento, il diritto di accesso si estende alla conoscenza dell’attività dell’organizzazione pubblica e si caratterizza per assolvere una funzione sociale importante, oltre ad essere una misura specifica di prevenzione della corruzione (inserita nella legge n. 190/202).

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Lo sviluppo di una Comunità è sempre più legato alla capacità dei soggetti istituzionali ed economico – sociali di interagire per la costruzione di un modello razionale in grado si sostenere la distruzione delle risorse tra ricchi e poveri, per una equilibrata crescita del reddito individuale e di quello collettivo in modo da limitare fortemente le discriminazioni e i conflitti interni, depotenziando ogni ragione di diversità nel Paese, in una nuova sfida culturale prima che politica, collocata in un sistema privatizzato, internazionalizzato, globalizzato.

Il concetto che alimenta la gestione delle risorse finanziarie è quello che si lega alla conservazione dell’esistente e al reperimento di nuovi soggetti finanziatori, mentre per quelle energetiche si punta alla rigenerazione (fonti rinnovabili) impedendone uno sfruttamento errato che porta alla perdita irrimediabile del sistema ambiente, per un aumento insensato dei consumi e una crescita esponenziale a danno dell’uomo e della natura, in evidente contrapposizione alla politica dei paesi occidentali

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Modelli di sviluppo urbano

Lo sviluppo di una Comunità è sempre più legato alla capacità dei soggetti istituzionali ed economico – sociali di interagire per la costruzione di un modello razionale in grado si sostenere la distruzione delle risorse tra ricchi e poveri, per una equilibrata crescita del reddito individuale e di quello collettivo in modo da limitare fortemente le discriminazioni e i conflitti interni, depotenziando ogni ragione di diversità nel Paese, in una nuova sfida culturale prima che politica, collocata in un sistema privatizzato, internazionalizzato, globalizzato.

Il concetto che alimenta la gestione delle risorse finanziarie è quello che si lega alla conservazione dell’esistente e al reperimento di nuovi soggetti finanziatori, mentre per quelle energetiche si punta alla rigenerazione (fonti rinnovabili) impedendone uno sfruttamento errato che porta alla perdita irrimediabile del sistema ambiente, per un aumento insensato dei consumi e una crescita esponenziale a danno dell’uomo e della natura, in evidente contrapposizione alla politica dei paesi occidentali

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I consiglieri comunali, nell’ambito della loro attività pubblica, sono titolari di diritti e prerogative finalizzate ad un esercizio della funzione in modo consapevole, con la piena possibilità di presentare proposte di deliberazione al consiglio comunale, chiedere la convocazione dello stesso, presentare interrogazioni e mozioni (un potere di sindacato ispettivo), ottenere dagli uffici e dagli enti e/o aziende strumentali tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili per l’appunto, all’espletamento del proprio mandato (una estensione del diritto di accesso, ex art. 22 della Legge n. 241/90) ed inoltre, se consiglieri di minoranza, di presiedere le commissioni aventi funzioni di controllo o di garanzia.

Nelle attività consiliari la norma, del quarto comma dell’articolo 39 del D.Lgs. n.267/2000 (tuel), prevede una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni da sottoporre al consiglio, affinché sia assicurata e garantita la possibilità di prendere cognizione di tutti gli atti e documenti istruttori posti alla base dei singoli provvedimenti da approvare in assemblea.

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Diritti dei consiglieri comunali

I consiglieri comunali, nell’ambito della loro attività pubblica, sono titolari di diritti e prerogative finalizzate ad un esercizio della funzione in modo consapevole, con la piena possibilità di presentare proposte di deliberazione al consiglio comunale, chiedere la convocazione dello stesso, presentare interrogazioni e mozioni (un potere di sindacato ispettivo), ottenere dagli uffici e dagli enti e/o aziende strumentali tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili per l’appunto, all’espletamento del proprio mandato (una estensione del diritto di accesso, ex art. 22 della Legge n. 241/90) ed inoltre, se consiglieri di minoranza, di presiedere le commissioni aventi funzioni di controllo o di garanzia.

Nelle attività consiliari la norma, del quarto comma dell’articolo 39 del D.Lgs. n.267/2000 (tuel), prevede una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni da sottoporre al consiglio, affinché sia assicurata e garantita la possibilità di prendere cognizione di tutti gli atti e documenti istruttori posti alla base dei singoli provvedimenti da approvare in assemblea.

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