Documento Anci Veneto su abolizione segretari comunali
20 Marzo 2015.
La riforma della pubblica amministrazione, in discussione in Parlamento, prevede l’abolizione della figura del Segretario comunale sostituendola con una nuova figura apicale.
Da subito, tale proposta di riforma è stata avversata non solo dalle Amministrazioni locali ma anche dai diversi livelli di governo territoriale, oltre che dalla società civile, che identificano nel Segretario comunale il garante della legalità e della corretta gestione delle risorse pubbliche.
La figura del Segretario comunale ha costituito e costituisce un riferimento unico per professionalità e capacità organizzativa, sia da parte degli amministratori che del personale, un figura che assiste gli Enti sotto una molteplicità di aspetti e a cui è riconosciuta una particolare specializzazione sulle materie di interesse locale.
In tutte le realtà comunali, il Segretario comunale ha dimostrato di risolvere le richieste dei Sindaci, evitando il ricorso a consulenze e/o incarichi esterni, con un risparmio di risorse pubbliche.
Il ricorso a figure professionali esterne, quali i direttori generali, non ha resistito alla prova dei fatti e solo con l’ausilio della professionalità dei Segretari comunali sono state riscontrare azioni positive e il miglioramento della macchina amministrativa.
Da più parti, anche dalla Corte dei Conti, in sede di audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione si è manifestato positivamente affinché sia garantita la presenza del Segretario comunale nei Comuni d’Italia, a presidio della trasparenza e della legalità e per non aumentare vertiginosamente i costi amministrativi, facendo ricorso a figure professionali diverse, specie nei comuni medio grandi oltre che piccoli.
La figura del Segretario comunale deve rimanere all’interno delle Autonomie Locali, costituisce un riferimento certo, infungibile ed unico, se proprio deve essere rivista tale richiesta non può che partire dalle Autonomie Locali che, diversamente dallo Stato, considera il Segretario comunale una risorsa imprescindibile per lo sviluppo del territorio e delle Autonomie Locali.
Pertanto con il presente documento, approvato dal proprio ufficio di presidenza e dal proprio Direttivo, l’Anci Veneto riafferma:
– il proprio dissenso nell’abolizione del Segretario comunale ed esprime un giudizio negativo sulla sostituzione con una non ben definita figura apicale;
– il ruolo trainante e sempre attuale della figura del Segretario comunale, quale esperto e manager di rete dell’Ente locale, valido sostegno del mondo delle Autonomie;
– che ogni eventuale rivisitazione del ruolo del Segretario Comunale non possa che potenziare il valore aggiunto per gli enti locali, quale figura fondamentale per ogni Comune a presidio del buon andamento e dell’imparzialità dell’azione amministrativo, e quale esempio di Unità nazionale.
Inoltre la stessa Associazione dei Comuni Veneti chiede al Governo:
– di rivedere la propria posizione, qualificando la figura esistente del Segretario comunale, potenziandone il ruolo di centro decisionale sotto il profilo di vertice amministrativo e garante dell’attività gestionale, dove al risultato e all’efficienza non va disgiunta la legalità e la trasparenza;
– una piena condivisione nella riforma della P.A. e della Dirigenza, senza eliminare il Segretario comunale, figura ancora attuale e professionalmente qualificata, proiettata al cambiamento e a garanzia della libertà, della democrazia e delle Autonomie.
(FONTE http://www.anciveneto.org/)