«Libero Pensatore» (sempre)

È noto che le insidie stradali e la cattiva manutenzione dei beni pubblici, da includere gli allagamenti improvvisi, comporta una responsabilità a carico del custode (la PA), dovendo dimostrare in caso di “sinistri” (incidenti) o “pregiudizi” a terzi di aver operato con l’osservanza di tutte le regole di correttezza nella gestione dei beni, proprio con lo scopo di salvaguardare l’incolumità pubblica, nel senso di aver adottate le misure idonee per prevenire il rischio: un obbligo di “garanzia” nel generale dovere di diligenza, prudenza e perizia.

Continua a leggere

Allagamenti improvvisi e le responsabilità del proprietario o gestore della strada

Allagamenti improvvisi e le responsabilità del proprietario o gestore della strada

È noto che le insidie stradali e la cattiva manutenzione dei beni pubblici, da includere gli allagamenti improvvisi, comporta una responsabilità a carico del custode (la PA), dovendo dimostrare in caso di “sinistri” (incidenti) o “pregiudizi” a terzi di aver operato con l’osservanza di tutte le regole di correttezza nella gestione dei beni, proprio con lo scopo di salvaguardare l’incolumità pubblica, nel senso di aver adottate le misure idonee per prevenire il rischio: un obbligo di “garanzia” nel generale dovere di diligenza, prudenza e perizia.

Continua a leggere

Il Consiglio di Stato, sez. V, con la sentenza 22 agosto 2019 n. 5780, delinea le conseguenze della mancata (rifiuto) stipula del contratto, pur in presenza di una consegna anticipata del bene oggetto della concessione.

La questione nella sua essenzialità, vede il rifiuto di stipulare un contratto di concessione di un impianto sportivo aggiudicato a seguito di gara e consegnato nelle more del perfezionamento degli atti; il concessionario al momento dell’invito, e a seguito di ripetute diffide, mostrava la volontà di evitare la sottoscrizione del contratto, sollevando una serie di contestazioni non rilevate sino a quel momento[1].

Giova rammentare che, già nel vigore della legge sulla contabilità di Stato, si è consolidato nella giurisprudenza un principio generale, per il quale – quando l’aggiudicatario di una gara pubblica “senza giustificazione” non stipula il contratto – siamo di fronte alla presenza di un danno risarcibile, che può andare oltre all’eventuale cauzione versata[2].

Continua a leggere

Forma scritta, rifiuto alla stipula del contratto concessorio e consegna anticipata di impianti sportivi

Forma scritta, rifiuto alla stipula del contratto concessorio e consegna anticipata di impianti sportivi

Il Consiglio di Stato, sez. V, con la sentenza 22 agosto 2019 n. 5780, delinea le conseguenze della mancata (rifiuto) stipula del contratto, pur in presenza di una consegna anticipata del bene oggetto della concessione.

La questione nella sua essenzialità, vede il rifiuto di stipulare un contratto di concessione di un impianto sportivo aggiudicato a seguito di gara e consegnato nelle more del perfezionamento degli atti; il concessionario al momento dell’invito, e a seguito di ripetute diffide, mostrava la volontà di evitare la sottoscrizione del contratto, sollevando una serie di contestazioni non rilevate sino a quel momento[1].

Giova rammentare che, già nel vigore della legge sulla contabilità di Stato, si è consolidato nella giurisprudenza un principio generale, per il quale – quando l’aggiudicatario di una gara pubblica “senza giustificazione” non stipula il contratto – siamo di fronte alla presenza di un danno risarcibile, che può andare oltre all’eventuale cauzione versata[2].

Continua a leggere